Analisi dell'opera: Édouard Manet "Musica alle Tuileries"
Édouard Manet "Musica alle Tuileries", olio su tela 76x118, 1862, "The National Gallery" Londra
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Analisi dell'opera
L'opera raffigura una scena di vita borghese e, più precisamente, vuole rappresentare la musica e le emozioni che essa scaturisce negli ascoltatori (vitalità e felicità). La scena è ambientata nei giardini del Palazzo delle Tuileries un luogo dove era solita riunirsi la borghesia dell'epoca per rilassarsi, incontrare amici o, più semplicemente, godersi il verde. Il dipinto risulta agli occhi dello spettatore come sovraffollato (nel dipinto sono presenti addirittura Charles Baudelaire e Eugène Manet fratello del pittore) data la massa di persone che affolla i giardini, caratterizzata da una stesura di colore prettamente scuro che rende quasi difficile distinguere le figure delle persone sullo sfondo. Nei piani più vicini allo spettatore invece la gamma cromatica si arricchisce di colori accesi come il bianco e il crema (rispettivamente le bambine che giocano e le donne sedute con il copricapo turchese) che dona al dipinto un'atmosfera di festa. Lo stile pittorico presenta molte novità che lo stesso Manet decise di introdurre proprio con la creazione di quest'opera: le forme risultano costruite su un singolo piano che unite all'appiattimento dei mezzi toni rendono il dipinto privo di una vera e propria tridimensionalità (la profondità spaziale e una leggera tridimensionalità vengono date dal colore). Il risultato finale è un dipinto che si mostra allo spettatore privo di verosimiglianza atmosferica, dove lo studio della luce è pressoché inestente (curioso come questo dipinto fu di ispirazione a Monet, famoso per lo studio della luce).
L'opera presenta alcune analogie con il dipinto di Michele Cammarano "Piazza San Marco", realizzato alcuni anni dopo a Venezia. La similitudine tra le due opere è causata non dalla diretta influenza pittorica che uno dei due pittori possa aver influenzato sull'altro, bensì è dovuta alla comune fonte di ispirazioene dei due autori, riconducibile all'arte spagnola settecentesca e ai paesaggisti Italiani. Nel caso del dipinto di Manet è evidente come si rifaccia alle opere di Diego Velázquez, ricercando nel dipinto un'atmosfera di divertimento e serenità.
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