Analisi dell'opera: Michele Cammarano "Piazza San Marco"
Michele Cammarano "Piazza San Marco", olio su tela 56x95, 1869, GAM Roma |
Analisi dell'opera
L'opera raffigura uno spaccato della borghesia dell'epoca: un numeroso gruppo di persone affolla il caffè in Piazza San Marco, molto probabilmente il locale più alla moda di Venezia, un luogo aperto dove Cammarano assiste passivamente alla scena ritraendola dal suo punto di vista (flâneur) attraverso il tratto rapido del pennello. Il dipinto, nonostante le ridotte dimensioni (56x95) è caratterizzato da pennellate stese con estrema maestria, che rendono la scena ricca di dettagli e di carica emotiva. Cammarano rende quasi satirica la rappresentazione della borghesia, costretta a sovraffollare un luogo in quanto ritenuto alla moda. Il dipinto è sviluppato tramite un ampio utilizzo di colori scuri, generalmente tendenti al nero (grigio-antracite-marrone scuro) che, contrapposti ad un sapiente utilizzo del bianco, evocano un gioco di luci che rende l'atmosfera del dipinto quasi drammatica. L'utilizzo di colori caldi è estremamente ridotto, gli unici che risaltano nel dipinto, quasi interamente monocromatico, sono il rosso e il giallo ocra che però, essendo colpiti direttamente dal fascio di luce che illumina l'opera, risaltano sullo sfondo scuro.
L'opera presenta alcune analogie con il dipinto di Édouard Manet "Musica alle Tuileries", realizzato dal pittore preimpressionista francese nel 1862. Nonostante le due opere presentino notevoli elementi in comune i due pittori non entrarono mai in contatto (il viaggio di Cammarano a Parigi risale infatti all'anno successivo della pubblicazione dell'opera analizzata). La somiglianza delle due opere è invece dovuta alla comune influenza che i due pittori subirono nel corso della loro vita: entrambi furono stimatori e, di conseguenza, direttamente influenzati dalla pittura settecentesca Italiana e Spagnola.
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